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L’arte unisce le persone: la Posta al Locarno Film Festival

La Posta è sponsor del Locarno Film Festival dal 2002. Quest’anno sostiene il progetto nato nell’ambito del BaseCamp da Agnes Murmann e Nicole Brugger: uno spazio unico dedicato agli incontri. Per saperne di più, abbiamo dato uno sguardo di persona.

Stefan Kern

Sezione Rich Content

Il Locarno Film Festival apre i battenti. Ad agosto Locarno diventa meta ambita non solo per cinefile e cinefili da ogni dove, ma anche per 200 giovani artiste e artisti emergenti che si stabiliscono al BaseCamp, a pochi passi da Piazza Grande.

Nicole Brugger monta gli ultimi metri fino allo spazio della Posta.
Una striscia gialla indica la strada da Piazza Grande al BaseCamp. Nicole Brugger monta gli ultimi metri fino allo spazio della Posta.

La Posta al BaseCamp

Sguardi interrogativi. Dove posso trovare ...? Francese, italiano e naturalmente tanto inglese si fondono insieme in un turbinio di voci. Ma la scenografa Agnes Murmann e la grafica Nicole Brugger non prestano molta attenzione a tutto ciò. Sono ancora troppo impegnate ad allestire il «loro» spazio all’interno del BaseCamp.

Durante gli undici giorni della kermesse, il BaseCamp di Locarno accoglie 200 giovani talenti emergenti tra i 18 e i 30 anni provenienti da tutto il mondo e rappresentanti di diversi settori artistici. Dopo aver superato la fase di selezione, ogni partecipante realizza un progetto e, durante l’evento, ha la possibilità di mostrare il proprio talento, condividere le proprie idee, sfruttare sinergie e lanciare nuove iniziative.

Da cassetta degli attrezzi a polo creativo

Da 175 anni la Posta si impegna per avvicinare le persone, non solo tramite lettere e cartoline postali, ma anche attraverso l’arte. Da sempre, infatti, ogni francobollo emesso è un’opera d’arte in miniatura. Al BaseCamp, Agnes Murmann e Nicole Brugger portano avanti questo impegno e insieme alla Posta hanno creato uno spazio dedicato agli incontri.

«Consideriamo il nostro spazio, ‘il Posto’, come una sorta di cassetta degli attrezzi», afferma Agnes Murmann. «Forniamo moduli che incoraggiano le persone a interagire tra loro», prosegue, mentre aggiunge qualche altro cuscino realizzato con vecchi sacchi postali e tavoli fatti di Dispobox. Salta subito all’occhio come lo scopo dello spazio sia accogliere gruppi di persone desiderose di partecipare a workshop, fare brainstorming e dare sfogo alla propria creatività. «E per non deludere nessuno, abbiamo anche ogni tipo di bevanda ‘gialla’», aggiunge Nicole Murmann, indicando alcune bottiglie di sciroppo di colore giallo.

Una lounge con cuscini realizzati con vecchi sacchi postali e tavoli ricavati da Dispobox.
La Posta come sede di incontri: una lounge con cuscini realizzati con vecchi sacchi postali e tavoli ricavati da Dispobox invitano al relax. (© BaseCampJustine Stella Knuchel)
Lo spazio invita alla riflessione, alla discussione e alla creatività.
Lo spazio invita alla riflessione, alla discussione e alla creatività. (© BaseCampJustine Stella Knuchel)

Rendere tangibile l’inimmaginabile

Fulcro del progetto è l’idea del BaseCamp di rendere tangibile la musica. Il concetto è da intendersi in senso letterale, sulla base di «Hold the Sound» (in italiano: «cattura il suono») di Tony Conrad, il videoartista che cercò di rendere tangibile l’inimmaginabile. Sulla scia di Conrad, i suoni possono essere inviati tramite cartolina presso l’atelier della Posta.

L’invio di cartoline consente quindi di unire tra loro non solo mittenti e destinatari, ma anche artiste e artisti. «Inviando suoni» è possibile senz’altro scambiarsi uno o due pensieri, che sia nella biblioteca adiacente, concepita come luogo fonte di ispirazione o all’interno dello stesso atelier.

Pronte a essere spedite: Agnes Murmann riempie il «muro delle cartoline».
Pronte a essere spedite: Agnes Murmann riempie il «muro delle cartoline».
Nicole Brugger è la prima a inviare un suono presso l’atelier delle cartoline.
Nicole Brugger è la prima a inviare un suono presso l’atelier delle cartoline.
Numerose cartoline attendono di essere riempite di «suoni».
Numerose cartoline attendono di essere riempite di «suoni». (© BaseCampJustine Stella Knuchel)

Dietro l’idea di rendere la musica tangibile c’è Justine Knuchel, curatrice del BaseCamp. Ma come le è venuta questa idea? Knuchel afferma che, soprattutto tra la sua generazione, si nota ancora una volta una controtendenza verso la percezione tattile. «Passiamo così tanto tempo davanti agli schermi che abbiamo di nuovo bisogno di toccare le cose con mano.» Questa necessità di rendere qualcosa tattile in un’epoca in cui tutto, dal denaro ai messaggi d’amore, non è più tangibile, è diventata il filo conduttore dei vari progetti.

Nell’era del digitale non manca solo la percezione tattile, ma mancano anche gli incontri. La digitalizzazione (purtroppo) contribuisce anche ad aumentare la distanza tra le persone, il che non è necessariamente un vantaggio. Justine Knuchel sottolinea anche il senso di comunità proprio dell’arte: «Per me qui non nascono solo progetti artistici, ma soprattutto progetti sociali.»

La curatrice Justine Knuchel nella biblioteca adiacente.
La curatrice Justine Knuchel nella biblioteca adiacente.

Un luogo aperto a chiunque partecipi al festival

Gli incontri, tuttavia, non vengono promossi soltanto all’interno del gruppo di giovani artiste e artisti. Il BaseCamp PopUp ha aperto i battenti e invita chiunque si rechi al festival a passare per darvi un’occhiata. Per far sì che il BaseCamp PopUp diventi anche un luogo di incontro, una striscia gialla guiderà le persone nell’area della Posta. La linea gialla ricorda un po’ le visite guidate nei centri lettere e pacchi.

Se si vuole andare al BaseCamp, basta seguire la linea gialla.
Se si vuole andare al BaseCamp, basta seguire la linea gialla.
Se si vuole andare al BaseCamp, basta seguire la linea gialla. (© BaseCampJustine Stella Knuchel)
Benvenuti al Campo Base del Festival del Film di Locarno.
Benvenuti al Campo Base del Festival del Film di Locarno.

Tutto pronto

Il muro con le cartoline è ancora bianco. I giovani talenti stanno iniziando a prendere possesso del BaseCamp. Tuttavia è tutto pronto. Non solo «il Posto» ma anche le altre aree del BaseCamp. Gli scaffali della biblioteca sono pieni di libri. Il bar è pronto a servire bevande. Gli spazi aspettano solo di ospitare innumerevoli incontri. E proprio come nella vita di tutti i giorni, la Posta è sempre presente sullo sfondo, sia come padrona di casa che come promotrice di scambi.

Il BaseCamp di Locarno: un hub per i nuovi talenti del mondo dell’arte

Con il sostegno del BaseCamp, un’iniziativa rivolta alle giovani generazioni, la Posta e il Locarno Film Festival agiscono per il futuro. Il BaseCamp è nato dall’idea di far incontrare ragazze e ragazzi di tutto il mondo e di mettere a loro disposizione uno spazio facilmente accessibile da cui poter seguire il Locarno Film Festival.

La Posta attribuisce grande importanza alla cultura! Ecco perché sostiene sia il Locarno Film Festival sia il BaseCamp e, di conseguenza, la generazione artistica emergente. La nostra azienda è uno dei partner principali del BaseCamp. Ulteriori informazioni sull’impegno della Posta in occasione del Locarno Film Festival sono disponibili su posta.ch/locarno-festival.

scritto da

Stefan Kern